Archivio mensile: Dicembre 2017

Un raffinato ristorante giapponese

Dopo attenta valutazione,scegliamo il menu’. a 35 £. Lo accompagnamo con una bottiglietta di Sake. Inizialmente ci portano una zuppetta bianca con alghe (Misoshiru) , davvero buona. Quindi una squisita tartara di tonno con tofu, servita in una ciotolina quadrata, .A seguire sushi freschissimo.Quindi una tempura, completamente senza sale, alquanto pesante.Infine dessert (Mizumono) composto da una tortina al cioccolato con a fianco una pallina di gelato al riso, accompagnato da un calice di disceto prosecco. Ottimo e attento servizio da parte di vari camerieri

Uno dei paradisi elvetici

Zermatt 1600mt.
e’ ubicata nel distretto di Visp nella sezione di lingua tedesca del Cantone del Vallis.
Da Milano si viaggia comodamente in treno per ca 4h, con un cambio a Visp.
Le auto non possono circolare e taxi e bus sono a trazione elettrica. L’ aria e’ pulitissima e questo sistema dovrebbe essere esteso ad ogni localita’ montana.
Chi vuole puo’ parcheggiare a Taesch paesino a 20minuti piu’ a valle.
La vallata, almeno d’inverno, e’ soleggiata solo a tarda mattinata.
Bellissimo sullo sfondo il Matterhorn (4,478 mt).
Le piste da sci sono non proprio comodissime e spesso bisogna percorrere a piedi lunghi tunnel o salire rampe di scale.
Turisti in prevalenza coreani.
La natura e’ davvero splendida e credo che sia un incanto anche d’estate.
Molto bella l’arteria principale, la Banhofstrasse, ai cui lati sono ubicati negozi di articoli sportivi, delicatesse, ristoranti e.due prestigiosi alberghi a 5 stelle.
Questi ultimi prelevano i clienti alla stazione con delle diligenze a cavallo ed un un telo sul retro evita che gli escrementi imbrattino la strada.

Segreto aziendale: obbligo riservatezza per dipendenti

Da PMI del 13 dicembre 2017

L’art. 2105 c.c. vieta al lavoratore di divulgare notizie attinenti all’azienda e ai suoi metodi di produzione, o di farne uso in modo da recarle danno o pregiudizio. Tuttavia, è importare ricordare che secondo un orientamento dottrinale il diritto al segreto è diverso rispetto a quello alla riservatezza. Mentre quest’ultimo consiste nel potere di impedire a terzi l’accesso a spazi privati e preesiste al contratto di lavoro, il primo consiste nella pretesa a che le notizie di cui il terzo sia venuto a conoscenza non siano divulgate, e trova fondamento nel contratto di lavoro.

=> Guida contratti aziendali: obblighi dei lavoratori

Obbligo di non concorrenza

Secondo l’orientamento prevalente, inoltre, con i termini riservatezza e segreto si fa riferimento a ciò che non è di dominio pubblico. La dottrina considera il divieto introdotto dall’art. 2105 c.c. come un dovere connesso all’obbligo di non concorrenza, poiché come quest’ultimo è teso a tutelare l’azienda dai vantaggi che il lavoratore o i terzi potrebbero trarre dalle informazioni giunte all’esterno dell’impresa stessa.

=> Patto di non Concorrenza Impresa – Lavoratore: cos’è

La prima questione da affrontare è stabilire quali siano le informazioni protette, nelle quali comunque non si annoverano le cognizioni tecniche e specialistiche che fanno parte del bagaglio professionale del lavoratore (Cass. n. 5708/1985). La giurisprudenza è concorde nel ritenere che la norma debba essere interpretata in senso ampio e, cioè riferita a qualsiasi dato influente sull’attività concorrenziale del datore di lavoro, sia di carattere tecnico, amministrativo o commerciale.

A favore di una interpretazione ancora più ampia si osserva che all’espressione “metodi di produzione” fa da contraltare quella ben più ampia e generica di “organizzazione dell’impresa” che dovrebbe escludere dalla sfera applicativa dell’art. 2105 c.c. le sole informazioni relative agli aspetti meramente finanziari ed economici.

Si è recentemente osservato come la norma imponga di escludere la verifica caso per caso del carattere segreto o riservato della notizia: se essa riguarda l’organizzazione dell’impresa o i suoi metodi di produzione ne sono comunque vietati l’uso pregiudizievole e la divulgazione. L’obbligo di segreto di cui all’art. 2105 c.c., cosiddetto segreto aziendale, non costituisce una specificazione dell’obbligo di segreto professionale sancito dall’art. 622 c.p., in quanto le fattispecie regolate hanno oggetto e destinatari parzialmente diversi.

Lavoratori in prova

Da PMI del 13 dicembre 2017
Contratto, disciplina, recesso e gestione del rapporto: focus sul patto di prova tra azienda e neo-dipendente, nell’ambito di qualsiasi lavoro subordinato.

Nella stipula del contratto di lavoro, azienda e neo-assunto possono prevedere un periodo di prova (patto di prova) per verificare la convenienza reciproca alla prosecuzione del rapporto: il datore di lavoro valuta l’idoneità professionale del lavoratore a svolgere le mansioni specificate nel contratto, mentre il lavoratore accerta in concreto la propria attitudine allo specifico impiego.

=> Retribuzione lavoro nel periodo di prova

Il periodo di prova può essere pattuito nell’ambito di qualsiasi rapporto di lavoro subordinato: tempo determinato, inserimento e apprendistato. Inoltre, può essere apposto ai contratti di lavoro stipulati con domestici, dirigenti, giornalisti e lavoratori invalidi assunti con il sistema del collocamento obbligatorio (quote di riserva per categorie protette).

Per legge, la durata massima della prova è sei mesi per tutti i lavoratori (art. 10 legge n. 604/1966), tre mesi per gli impiegati non aventi funzioni direttive (art. R.D.L n. 1825/1924). I contratti collettivi, poi, determinano la durata del periodo di prova entro i limiti di legge distinguendo in alcuni casi tra operai ed impiegati, prevedendo in genere periodi inferiori rispetto ai limiti legali e stabilendo il criterio di calcolo dei giorni. Fermo restando il limite legale, pertanto, nel contratto individuale i termini previsti dalla contrattazione collettiva possono essere ridotti o aumentati.

Quest’ultima ipotesi, solo se la particolare complessità delle mansioni affidate al lavoratore renda necessario, nell’interesse di entrambe le parti, un periodo più lungo di quello ritenuto normalmente congruo dalla contrattazione collettiva (Cass. 19 giugno 2000, n. 8295): il relativo onere probatorio ricade naturalmente sul datore di lavoro, a cui la maggiore durata del periodo di prova attribuisce una più ampia facoltà di licenziamento per mancato superamento del periodo stesso.

In alcuni casi la contrattazione collettiva esclude espressamente la possibilità di prorogare la durata inizialmente fissata del periodo di prova. In altri casi tale possibilità è prevista, ma sempre nei limiti di durata massima stabiliti dalla legge. In mancanza di tale previsione non è possibile pattuire la proroga del contratto individuale, perché ciò costituirebbe clausola svantaggiosa per il lavoratore.

Alcuni dei CCNL prevedono ipotesi di sospensione del periodo di prova al sopraggiungere di determinati eventi: gravidanza, malattia e infortunio. La Giurisprudenza maggioritaria afferma che devono escludersi dal totale dei giorni di prova le assenze per malattia o infortuni, mentre devono essere ricomprese le assenze che rientrano nello svolgimento fisiologico del rapporto, come ad esempio ferie, festività e riposi settimanali, nonché i periodi di chiusura dell’azienda per sospensione dell’attività.

=> Patto di prova: forma scritta necessaria

In mancanza di una precisa disposizione legale, la Giurisprudenza ritiene che il patto di prova debba essere siglato contestualmente alla stipula del contratto di lavoro e, comunque, prima dell’esecuzione dello stesso. Se il patto è stipulato successivamente si considera nullo ed il rapporto assume immediatamente carattere definitivo.

Il patto di prova deve essere scritto e sottoscritto da entrambe le parti. In caso contrario è nullo, viene cioè considerato come non apposto e determina automatica conversione del rapporto in rapporto definitivo.

Come trovare lavoro su Linkedin

da PMI del 11 dicembre

Descrivere il proprio profilo con attenzione alle skill fondamentali, fare networking, tenersi aggiornati sul proprio settore, fare personal branding: sono le strategie vincenti per trovare lavoro su Linkedin secondo gli esperti di Fourstars, agenzia per il lavoro che ha messo a punto un vero e proprio vademecum di consigli. Due errori da evitare: non valorizzare adeguatamente la peculiarità di Linkedin, che si rivolge al mondo professionale, e va quindi utilizzato con un meccanismo diverso rispetto ad altri social network, e stare attenti agli head hunter improvvisati.

=> Recruiting, come ottimizzare il profilo Linkedin

L’utilizzo corretto di Linkedin consente di sfruttare al meglio una rete che vanta 10 milioni di professionisti iscritti in Italia (500 milioni gli utenti nel mondo). Qualche altro dato: Milano è la quinta città al mondo per connessioni su LinkedIn, dietro solo a Londra, Amsterdam, San Francisco e Giacarta. Ha 945mila professionisti iscrtti, con una crescita del 14% rispetto al 2016, ben 108mila aziende, +12.5% rispetto al 2016, oltre 9mila offerte di lavoro, il doppio rispetto a quelle rilevate l’anno prima.

Strumenti

Ci sono nuovi strumenti pensati per chi cerca lavoro: Pulse offre la possibilità di pubblicare contenuti sotto forma di articoli o post, come se si trattasse di un blog professionale. Linkedin Learning è un portale di formazione professionale che mette a disposizione degli utenti corsi specifici per accrescere le proprie competenze. Presto disponibile in Italia, Open Candidates è una funzionalità che permette di segnalare la propria disponibilità a valutare nuove offerte, senza comunicarlo apertamente al datore di lavoro. Linkedin Students, app per Android e iOS in arrivo, mette in contatto studenti e neolaureati con professionisti e potenziali datori di lavoro, attraverso un’analisi delle competenze acquisite.

=> I siti web su cui trovare lavoro

I consigli

  • Foto: scegliere una foto seria e non troppo impostata, che mostri un’immagine coerente con la propria personalità, senza cadere troppo nell’informale, ma neanche nel formale.
  • Profilo: è importante creare un profilo professionale completo, seguendo le indicazioni del sistema, inserendo, in maniera dettagliata, le informazioni riguardanti il proprio percorso lavorativo e formativo, e tenendolo sempre aggiornato.
  • Contatti: connettersi con le aziende e le persone che possiedono un profilo professionale interessante o coerente con la propria ricerca. Cercare un collegamento con tutte le aziende che operano nel settore di riferimento, per essere sempre aggiornato riguardo le loro attività e circoscrivere il campo di interesse.
  • Annunci: controllando le opportunità segnalate nella sezione “Lavoro” si trovano offerte in linea con i interessi, il settore, il luogo di residenza.
  • Contenuti: scrivere nuovi post, purché siano pertinenti, aumenta la visibilità e l’efficacia del profilo, consente di dimostrare competenza e interesse in un settore.
  • Gruppi di discussione: consentono di rimanere aggiornati e incrementare le conoscenze. E’ anche possibile lanciare un argomento specifico, su cui ancora non esiste un gruppo.
  • Competenze: cercare sempre di ottenerne la conferma da parte di altri utenti, per migliorare la web reputation.

Vivere a Milano

Cosa mi piace:

• Aria frizzantina all’inizio di settembre.

• L’offerta culturale e gastronomica

• Sanità

• Anonimato

• Sono pronti ad aiutarti.

• T’insegnano a lavorare bene.

• Lo shopping nel “Quadrilatero”

• Il Volontariato.

• Vicinanza laghi e montagne

• I mezzi pubblici.

• Internet (banda larga)

• Aereoporti

• Traffico auto disciplinato

 

Cosa non mi piace:

• Clima

• Inquinamento

• L’andare sempre di corsa

• Caro vita

• Zanzare

• Litigiosità ( riunioni condominiali)

• Dialetto

 

I pomeriggi musicali

Sabato 2 dicembre 2017 Teatro dal Verme Milano

Rossini, Otello ouverture:

Frizzante.

Beethoven Romanza n 1 in sol maggiore op.40

Andante

Molto applaudita la performance della giovane violinista cinese Jingzhi Zhang.

Ha suonato con un violino di Giuseppe Guarneri (1735).

Rossini, Cenerentola ouverture

Id c.s.

 

Beethoven Romanza n.2  in fa maggiore op.50

Adagio cantabile

La Zhang ha infine concesso un bis esibendosi in un pezzo molto difficile ed impegnativo.

 

* * *

Haydn, sinfonia n. 101 in re maggiore Hob.1:101

” L’Orologio”

Adagio; Pesto

Andante

Minuetto: allegretto e Trio

Finale: vivace.

Ha diretto con grande maestria Gianluca Capuano.

L’orchestra, davvero eccezionale, ha riscosso un gran successo.