Archivio mensile: Aprile 2018

In cima al mondo, in fondo al cuore

Nello spinoso tema della fuga dei cervelli ( v. Il Merito come virtu; sociale sul mio blog piero-romano.it) si inserisce questa testimonianza di Mario che, ancora studente di architettura a Napoli, riesce a fare uno stage presso uno dei piu’ famosi studi di architettura a Londra.

L’ approdo nella metropoli londinese e’ particolarmente difficile sia per il clima che per i lerci tuguri presso cui inizialmente ha soggiornato. Soltanto grazie alla sua ferma determinazione riesce a gettarsi nel lavoro, ottenendo lusinghieri successi.

Molto ampia la serie dei personaggi che vanno dai genitori al suo mentore londonese Fabio (un fratello) alla ragazza del cuore Giulia.

Infine la prorompente nostalgia verso Napoli, citta’ amata ed odiata nel contempo, lo porta a dimettersi dallo studio londinese e rientrare stavolta da vincitore in Patria.

Romanzo avvincente che si legge d’un fiato e certamente indica un percorso da seguire per i giovani che si mettono in gioco, emigrando.

Un prestigioso ristorante ( Royal Automotive Club)

 

Inizialmente prendiamo un aperitivo nel bar champagne e gustiamo un  superbo: Comtes de Champagne Taittinger del 2006.

Quindi ammiriamo la stupenda sala che ospita il ristorante piu’ chic del club.

Scelta tra quattro tipi di pane e privilegio una mini baguet ancora calda. Su una tavoletta ci sono tre tipi di burro eccellenti.

Il sommelier ci consiglia un eccezionale bianco, Coutes du Rhone.

Quindi come antipasto un carpaccio  del segreto nr 7 con salsa di parmigiano stagionato e sottaceti.

Squisita la sogliola di Dover alla griglia con burro di noci, con contorno di verdurine di stagione.

Come dessert un millefoglie alla nocciola con pallina di gelato allo stesso gusto.

Concliamo con un calice di :

 

Servizio attento e professionale da parte di tre camerieri tra cui il sommelier che ha gestito una attenta mescita del vino.

 

Royal Automotive Club sede di Londra

 

Molto piacevole la vita che si svolge all’interno di questi circoli. Bisogna essere presentati da due soci. Tempo di attesa uno o due anni, membership annuale intorno alle 3000 £.

Grassa enfasi allo sport: piscina coperta, bagni turchi, squash e sale gym. Circa un centinaio di stanze letto,

Alcuno bar di cui uno dedicato allo champagne, un ristorante principale ed altri tipo bistro. Sale lettura e giochi ( scacchi, black gammon).

 

Sapori indiani rivisitati ( * Michelin)

 

Benares www.benaresrestaurant.com 12 a Berkeley Square London

Sito nel cuore di Mayfair, si accede al ristrante Benares alla sommita’ di una scala.

Accoglienza premurosa da parte del personale.

Inizialmente viene servito un cocktail di champagne, pesca e frutto esotico accompagnato da croccanti chips indiane e ben tre salsine.

Quindi una “amuse bouche” costituita da cipollina fritta su purea di verdure.

Pulcino grigliato accompagnato da numerose spezie. Calice di Chardonney ungherese. Quindi trancio di sea bream con lenticchie, riso in due varianti e pane tandori. Stavolta calice di un corposo bianco sud africano.

Come dessert Samosa ( frittella ripiena di cioccolato) accompagnata da amarene.

Piccola pasticceria.

Insomma una gradevole rivisitazione in chiave nouvelle cousine della gastronomia indiana. Ogni piatto ed i vini di accompagnamento sono stati illustrati da camerieri professionali.

Abbiamo scelto il menu’ tre portate a £ 35 ed i due vini da loro abbinati a £16.

 

Chicago Musical

Il vero mattatore e’ stato Cuba Gooding, insignito dell’ oscar per la sua interpretazione di un  giocatore di calcio nel film Jerry Maguire. Nutrito corpo di ballo e buona musica.

Forse le ballerine sono ora un po’ attempate e spesso i numeri di danza sono stati ripetitivi.

Nel complesso tuttavia uno spettacolo da vedere.

Impara l’arte e…….parla in pubblico

di Roberta Pinzauti, Mara Di Bartolomeo e Rccarda Patelli Lenari Te.D Teatro d’Impresa

Parole, parole, parole, parole soltanto parole, parole tra noi …solo
versi di una vecchia canzone di Mina? O piuttosto cio’ che accade
oggi nella maggior parte dei casi quando ascoltiamo qualcuno
parlare in pubblico?!

Capita spesso di trovarsi in situazioni in cui chi parla ad un pubblico
è consapevole di tutto tranne che di avere un pubblico di fronte a sé
che dovrebbe stare ad ascoltarlo! Dovrebbe, sì, perché in troppi
casi il pubblico resiste i primi 20 minuti, poi inizia a inviare
messaggi, leggere la posta elettronica sul telefonino o
semplicemente navigare con la testa su chissà quale pianeta.

Ad ogni modo al ventunesimo minuto bisognerebbe trovare un
modo per riconquistare l’attenzione, resettare ogni volta o
urlare “ASCOLTAMI!”, così come recita il testo della canzone di
Mina di cui sopra.

La storia insegna, e tanto! In Wikipedia (un tempo avremmo citato il ” mitico devoto Oli“) si legge che “L’oratoria e’ l’arte del parlare in pubblico con un discorso eloquente, ed è strettamente collegata alla retorica, ovvero l-arte del dire, parlare in pubblico e di saper comporre versi per un testo”.
Nella Grecia e nella Roma antica, dove era conosciuta con il nome di ars dicendi, l’oratoria veniva studiata come una componente della retorica (ossia la composizione e l’esposizione di discorsi), ed era un’abilità importante nella vita pubblica e privata. Aristotele e Quintiliano
discussero di oratoria, e la materia. con regole e modelli definitivi, fu enfatizzata come parte di una “educazione completa” durante il Medioevo ed il Rinascimento, sebbene questo
fosse generalmente confinato negli ambienti ecclesiastici

Oggi si parla di public speaking, una “disciplina” alla quale prima o poi, tutti o quasi dobbiamo “allenarci” e di cui attualmente nel mondo del lavoro, e non solo, sono sempre più richieste competenze.
I contesti in cui esprimere le proprie abilita’ comunicative sono svariati, sia che si debbano affrontare presentazioni in azienda o in una conferenza, sia che si debbano presentare prodotti o servizi ai clienti , sia che si debba gestire una riunione, un’aula di formazione, un team di lavoro o anche semplicemente sostenere una tesi in un dibattito. L’obiettivo è trasmettere il proprio messaggio, le proprie idee con competenza ed efficacia.

Soffermiamoci ancora sulle parole… Immaginiamo soltanto parole in una serie di slides, magari presentate da un relatore poco carismatico che non riesce a catturare pienamente l’attenzione. Sappiamo bene che il rischio di distrazione o noia è direttamente proporzionale alla “solitudine” di quelle parole, sia che siano perse in una voce monotona, sia che siano abbandonate in territori power point ( talvolta sterminati) senza la guida di un oratore che le
sappia far giungere all’obiettivo, cioè  allattenzione e al coinvolgimento del pubblico.

Occorre tecnica, preparazione, competenza e capacità di trasmettere informazioni. Ma anche quando i contenuti sono pressoché perfetti che dire dell’esposizione, della
presentazione” Chi presenta ha sufficiente “presenza? Non è un gioco di parole, ma se ci pensiamo bene è proprio il succo del discorso.

Sì, perché con il supporto o meno di “serial slides”, ciò che conta e’ la Presenza di chi parla in Pubblico, un’arte sempre piu’ preziosa da imparare.. Non va messa da parte,  ma utilizzata , anzi piu’ la si mette in pratica e piu’ si dara’ i frutti sperati perché “Nessuno può imparare a parlare in pubblico senza parlare in pubblico (Dale Carnegie),
Una sorta di “allenamento” dunque. Ma quali sonio i segreti di quest’arte?

Innanzitutto conta l’empatia, l’energia, la convinzione, l’entusiasmo, il carisma, la concentrazione e, perche’ no, anche un po’ di humor, per avere un impatto positivo e coinvolgente sulla platea.

Altri segreti sono nascosti nei fantastici mondi della Comunicazione. Bisogna scoprirli e prenderne consapevolezza.

Per esempio il linguaggio del corpo, che e’ uno dei nostri piu’ importanti mezzi di comunicazione. Comunichiamo per il 90% attraverso il Linguaggio Non Verbale: postura, gestualita’, mimica facciale , sguardo, tono, volume e ritmo della voce. Pertanto tutti concorderemo sul fatto che dobbiamo esserne consapevoli, capire i nostri eventuali errori,
migliorarsi e coordinarsi con la comunicazione verbale.

E le parole? Con il Linguaggio Verbale comunichiamo con il restante 10%, e quindi non possiamo lasciare che ci siano solo parole parole parole, soltanto parole tra il relatore e l’auditorio, ma e’ fondamentale imparrae quella fondamentale arte che e’ una vera e propria
speciale arte di parlare in pubblico che è una vera e propria ” Arte della Presenza“.

Come ci si può allenare a quest’arte? Possiamo trovare la risposta nel Teatro,in particolar modo nel training teatrale e nelle sue tecniche formative ed esperienziali che pongono al centro l’-esplorazione della persona con un lavoro che mette in gioco mente, corpo ed emozioni aiutando anche a gestire lo stress e l’ansia da prestazione.

Perché? Perché tra l’attore e l’oratore c’è un’evidente analogia: entrambi si confrontano con un pubblico/aula coinvolgendo sul piano razionale ma anche su quello emotivo. Devono
comunicare dei contenuti (il copione),  ma anche creare una corrente di simpatia ed empatia tenendo viva l’attenzione durante tutta la durata della propria performance.

Di fondamentale importanza per l’oratore come per l’attore, sono le “prove” per allenarsi ad usare al meglio l’energia e per conoscere bene il “copione“. Entrambi devono conoscere il linguaggio del corpo e usare al meglio la voce, avere notevoli capacità di ascolto e sostenere il “ruolo” sapendo scegliere stili diversi.per pubblici diversi.

E non si tratta di “recitare”, inteso nell’erroneo significato di “fingere”, bensi’ di trovare la propria autenticita’!

Un bravo attore non è uno che si mette un travestimento e diventa qualcuno che non è… Recitare non c’entra niente con il fingere. Recitare bene vuol dire diventare più te stesso. E’ vero che questo te stesso sulla scena magari parla o si muove diversamente dal ‘te stesso’ di tutti i giorni, ma il personaggio che stai interpretando è una versione allargata di se stessi… Se un attore non “è”, il pubblico è consapevole che la persona che sta guardando è solo un attore… I bravi attori ci fanno dimenticare di essere a teatro: ci convincono che stiamo guardando qualcosa di autentico, qualcosa di reale. Ma devono creare quella realtà
lasciando che essa entri nelle loro menti e nel loro corpo: è questa l’arte…
(Whitney e Packer – Giochi di Potere – Shakespeare spiegato ai manager – Fazi Editore)

Divenire più se stessi, quindi essere autentici  e’ la chiave di volta per avere “Presenza”.Ed essere presentisignifica avere un carisma forte e influenzare il cambiamento.

Uno strumento strumento prezioso ed efficace, che Te.D.-Teatro d’Impresa  utilizza nei
percorsi di formazione per allenare i partecipanti a trovare la propria autenticita, e’rappresentato dalle maschere che vengono utilizzate nelle scuole di teatro.La
Maschera Neutra, per esempio rappresenta la punta di diamante di tutti gli strumenti teatrali e, contrariamente a quanto si pensa, non nascone ma rivela, copre il volto ma rivela altre qualita’ della persona facendo riaffiorare , e dunque svelando , altri  aspetti della personalita’,  atteggiamenti, posture e “linguaggi del corpo” che fanno parte di tutti.
Le maschere sono utensili teatrali molto antichi: la parola greca “prosopon” e la parola latina “persona-ae”, che designano la maschera dell’attore. hanno dato origine al termine “persona“..
Dunque a coloro che sono, saranno e vorrebbero essere ascoltati  da un pubblico numeroso, tutti a scuola di Arte della Presenza, così come nell’antica Grecia e…
parol, parole, NON soltanto parole, parole, parole parole NON soltanto parole, parole tra noi.

The Ritz Restaurant London ( * Michelin)

Ritz Restaurant Sign

Entrati nel prestigioso Hotel al centro di Londra, rimaniamo davvero sorpresi dal maestoso splendore della sala da pranzo. Una receptionist ci consegna il menu’ prescelto e ci accompagna al nostro tavolo.Pur essendo un martedi’, entro breve la sala si riempie fino all’ultimo tavolo. Contiamo nove camerieri in maggioranza italiani. Ordiniamo una bottiglia di rose’ toscano ( Tenuta agricola la Cerretella a Bolgheri a ben 60 £). La alternativa era una coppa di Campagne Gosset a 32 £. Ottimo il pane tostato in fette sottilissime su cui spalmiamo del burro.

I pre-antipasti ( amuse-bousche ovvero divertimento della bocca) sono un omaggio dello chef inglese. Sono costituiti da tre bocconcini: un pasticcino con al centro un uovo di salmone e ripieno di pesce, un rollino croccante di verdurine fresche ed infine due crackers ripieni di crema di formaggio.

Ecco il menu’:

Opto per Jersey Royal’s,  ovvero tre piccole patate su un lettino di verdurine di stagione e, a mo’ di vela, squisita pelle di pollo simile a una composizione di zucchero filato (9).

Quindi Navarin  d’agnello su letto di verdure di stagione: un trionfo primaverile (10).

Infine un souffle di cioccolato con a fianco una vaschetta di crema Chantilly ( 8).

In chiusura piccola pasticceria ( mango, cioccolato e creme varie) (8).

Sevizio eccellente. Sia il sommelier che gli altri camerieri passano incessantemente tra i tavoli, assicurando un perfetto lavoro di squadra.

 

Resto al Sud: boom di finanziamenti

da PMI del 13.04  di Noemi Ricci

Risiedono in Campania, hanno tra i 30 ed i 35 anni, un’elevata istruzione e sono attivi nel settore turistico-culturale gli imprenditori di Resto al Sud, che fa registrare un boom di finanziamenti.

Grande successo per l’iniziativa Resto al Sud: in 60 giorni Invitalia ha valutato oltre 600 domande, un numero tre volte superiore a quello previsto, e a breve pubblicherà l’applicazione App “Resto al Sud” per consentire ai destinatari della misura di rimanere informati in tempo reale sull’esito delle proprie richieste.

Resto al Sud in numeri

Resto al Sud, lo ricordiamo, è l’iniziativa prevista dal decreto legge n.91/2017, destinata ai giovani under 36 residenti nel Mezzogiorno, che consiste in un prestito fino a 40mila euro (il 35% a fondo perduto ed il 65% a tasso zero da restituire in 8 anni) per coprire l’investimento iniziale e il capitale circolante della nuova attività imprenditoriale.Un’iniziativa di grande successo, raccontati dai numeri: 2.031 i progetti imprenditoriali presentati, che prevedono investimenti per 134 milioni di euro, con richieste di agevolazioni per 68,5 milioni e 7.500 nuovi posti di lavoro. In più ci sono ulteriori 5.400 domande in fase avanzata di compilazione sulla piattaforma online di Invitalia.

L’Amministratore Delegato, Domenico Arcuri, sottolinea:

Resto al Sud è una risposta di qualità alla domanda di lavoro e di impresa nel Mezzogiorno e Invitalia sta assicurando tempi record di gestione dell’incentivo per consentire un rapido avvio delle iniziative approvate, che ad oggi sono 210.

Identikit del giovane imprenditore del Sud

Sono otto le regioni del Sud interessate dall’intervento. Tra queste la maggior parte delle domande (45%) proviene dai giovani imprenditori della Campania, a seguire Sicilia e Calabria (17%), Abruzzo e Sardegna (7%), Puglia (4%), Basilicata (2%) e Molise (1%).

Per lo più (37%) si tratta di giovani fra i 30 e i 35 anni, ma c’è anche una buona percentuale di under 25 (34%). Un imprenditore su tre possiede un elevato livello di istruzione (laurea, master, dottorato di ricerca).Le nuove attività aperte si concentrano soprattutto nel settore turistico-culturale (47%), a seguire le attività manifatturiere (23%) e i servizi alla persona (15%).

Trenitalia assume informatici e risk manager

Teresa Barone 11 aprile

Trenitalia promuove nuove offerte di lavoro rivolte a personale qualificato, risorse manageriali da inserire presso la sede di Roma e professionisti del comparto digitale ricercati presso la struttura Innovation Factory, hub dell’innovazione informatica lanciato dal gruppo.

Digital Application Developer

L’azienda assume a tempo indeterminato quattro Digital Application Developer chiamati a proporre e creare prototipi di soluzioni digitali innovative. È richiesta la laurea Magistrale in Ingegneria Informatica, Scienze Informatiche e/o equivalenti e preferibilmente anche una precedente esperienza nel ruolo richiesto. Tra i requisiti anche la capacità di programmazione in Java/Swift/Objective-C, la conoscenza dei più comuni linguaggi per il web (PHP, Javascript, Node.js, Ruby, Python) e database relazionali, delle tecnologie d’integrazione (Web services, JSON, REST) e dei sistemi e piattaforme Internet of Things.

Risk Manager

Il Gruppo assume anche un Project Risk Manager e un Risk Manager, per la sede di Roma, da inserire presso la struttura Risk Management:

  • Project Risk Manager: dovrà definire e manutenere gli standard dell’attività di Risk Management su progetto o commessa, valutandone la rischiosità economica finanziaria di e implementando anche le analisi di rischio legate al business plan. Tra le mansioni anche l’esecuzione del Risk assessment iniziale e nel continuo del portafogli progetti rilevanti. È richiesta la laura magistrale in ingegneria o facoltà scientifiche, preferibilmente con dottorato di ricerca ed esperienza di almeno 3 anni.
  • Risk Manager: la risorsa supportare la struttura nelle attività di Risk assessment. Deve aver conseguito la laurea magistrale in discipline economiche, scientifiche o in ingegneria, preferibilmente con successivo Master, PhD o certificazioni specifiche. Si chiede anche un’esperienza almeno quinquennale.

Candidature

Per candidarsi è necessario inviare le domande e la documentazione richiesta entro il 15 aprile, seguendo le indicazioni riportate sul sito di Trenitalia.

Un paese senza leader.

Luciano Fontana

Storie, protagonisti e retroscena di una classe politica in crisi.

Partiti che si sgretolano, gruppi politici allo sbando e leader che nel giro di pochi mesi compiono un’inarrestabile ascesa e una rovinosa caduta: nei venticinque anni della Seconda Repubblica gli italiani hanno vissuto il crollo di tutti i tradizionali fronti politici. Dal suo osservatorio privilegiato di direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana coglie le tensioni generate da queste dinamiche e, con l’aiuto delle irriverenti vignette di Giannelli, traccia una panoramica dell’attuale politica italiana: gli errori della sinistra e la scissione del PD; la temporanea caduta di Berlusconi, la sua rinascita e le nuove spinte del Centrodestra; l’irrompere sulla scena dei nuovi esponenti del M5S e la svolta nazionalista della Lega Nord. In un’analisi a tutto campo, e con retroscena e ritratti dei protagonisti che ha conosciuto «da vicino» (da Berlusconi a Renzi, da Salvini a Grillo e Di Maio, da D’Alema a Veltroni e Prodi), Fontana si chiede se sia possibile ricostruire una classe dirigente all’altezza della situazione. E soprattutto se ci sia oggi un leader che sappia eliminare odi e rivalità per mettersi davvero al servizio del nostro Paese.