Mostre e Musei
IL FASCINO E IL MITO DELL’ITALIA DAL CINQUECENTO AL CONTEMPORANEO
23 aprile – 6 settembre, 2015 Villa Reale di Monza

Herman Posthhumus (1536)

Lucas Cranach il Vecchio (1528)

Villa Palladio
Per almeno tre secoli, dall’inizio del Seicento a tutto l’Ottocento, l’Italia è stata la meta privilegiata degli aristocratici e degli uomini di cultura di tutta Europa e nel XIX secolo anche del Nuovo Mondo, in quanto il viaggio in Italia – il famoso Grand Tour – costituiva una tappa ineludibile del processo di formazione delle classi dirigenti europee.
Ad attirare non solo monumenti e opere d’arte, ma anche lo splendore del paesaggio e la dolcezza del clima, la pittoresca umanità della gente non meno della bellezza delle donne che evocava quella delle Madonne dipinte dai grandi Maestri. Si creò così il mito dell’Italia, depositato nell’immaginario collettivo dell’Europa colta.
La Mostra costituisce un progetto ambizioso e affascinante, che permetterà ai visitatori, italiani e stranieri, di comprendere come il nostro Paese sia stato vissuto e interpretato nell’epoca moderna dai più importanti artisti stranieri, che ne hanno fatto uno dei soggetti preferiti e una delle più ricche fonti di ispirazione.
La mostra rievoca la fascinazione esercitata sui grandi artisti stranieri dai nostri monumenti, dai nostri paesaggi e dalle nostre tradizioni attraverso una serie di opere esemplari, tra le quali capolavori di pittura, scultura e fotografia, concessi in prestito dalle maggiori istituzioni museali italiane e internazionali.
Painting The Modern Garden Monet to Matisse
Mostra alla Royal Accademy of Arts Londra
Sospesa la vendita dei biglietti per l’eccezionale affluenza dei visitatori. 17 £ a persona! Chi è quell’imbecille che ha affermato che con la Cultura non si mangia?!?
Claude Monet (1840-1926) scriveva: ” I perhaps owe it to Flowers that I became a painter.”
Attraverso la civizzazione e lungo la storia, i giardine hanno rappresentato per gli artisti una ricca fonte di ispirazione.
Mostra ricchissima di opere provenienti da musei e collezioni private di tutto il mondo.
REVOLUTION Russian Art 1917-!932
Interessante mostra presso la Royal Accademy of Arts – Londra
Dopo cento anni dalla rivoluzione russa questa mostra prende in considerazione uno dei periodi piu’ turbolenti e travagliati della storia russa. Dall’avvento di Lenin, alla guerra civile tra Rossi ( Comunisti ) e Bianchi ( Zaristi ) fino all’ascesa al potere di Stalin si sono cimentati vari artisti tra cui spiccano principalmente Kazimir Malevich e Vasily Kandinsky. La Rivoluzione fu voluta non dal popolo, ma – come afferma Luigi Mascili Migliorini, dopo attenta valutazione dei filmati dell’epoca – da numerose frangie di disertori dall’armata rossa.
L’ arte e’ fortemente condizionata dalla politica che pretendeva la raffigurazione dell’ ideologia comunista. Inizialmente un’ avanguardia di artisti abbraccio’ la Rivoluzione, ma poi gli stessi vennero condannati dalle autorita’ Sovietiche, che imposero uno stile facilmente comprensibile dalle masse.
Dopo la morte di Lenin 1924, Stalin punto’ all’espansione della produzione industriale e conseguentemente gli artisti furono incoraggiati a promuovere l’ industria ed a magnificare i super eroi ovvero gli stakanovisti. Di fatto molti lavoratori furono ridotti in schiavitu’ e gli scioperanti o lavoratori fiacchi vennero giustiziati. Migliaia morirono per assideramento o incidenti sul lavoro.
In agricoltura fu introdotta la collettivizzazione. Per protesta agricoltori disperati distrussero le scorte e gli strumenti di lavoro. Malevich dipinse agricoltori felici che sorridevano guidando il loro trattori. Di fatto milioni di contadini persero la vita.
Fu abolita la proprieta’ privata, nazionalizzata l’industria e chiuse le principali banche.
Finalmente nel 1921 Lenin varo’ un piano quinquennale liberalizzando nuovamente la vendita dei prodotti agricoli, il commercio privato e l’economia comincio’ a riprendersi.
Nel 1928 Stalin pero’ tese alla piena industrializzazione del paese attraverso il totale monopolio statale. L’ esaltazione dello sport avrebbe garantito la grandezza della nazione e assicurato la salute del corpo. L’arte fu quindi soffocata dalla stretta censura esercitata dall’Unione degli artisti Sovietici
Lo Stupore e la Luce Bellotto e Canaletto Gallerie d’Italia – Piazza Scala, Milano –
Splendida opera di restauro
Gallerie d’Italia – Piazza Scala, Milano
Pietro Paolo Rubens e la nascita del Barocco

Samson et le lion 1628
Mostra molto ben curata e con dovizia di opere (ca 40).
L’artista e’ stato considerato semplicemente “fiammingo”, nonostante il suo soggiorno in Italia dal 1600 al 1608 lasci un segno indelebile nella sua pittura , che rimarrà vitale in tutta la sua produzione artisctica. A lui si devono i primi segnali della nascita del Barocco. Si e’ ispirato ai grandi del Rinascimento come Tintoretto e Correggio influenzando Bernini e Luca Giordano. La curatrice della mostra ha affiancato alcune opere di quest’ultimo a quelle del Maestro.
Spesso davanti ad alcune delle sue opere si e’ colti da forti emozioni
https://www.tripadvisor.it/ShowUserReviews-g187849-d1940068-r456408545-Palazzo_Reale-Milan_Lombardy.html#
Manet e la Parigi Moderna Palazzo Reale Milano
55 dipinti di cui 17 di Manet e 40 opere di grandi maestri del tempo, tra cui, Cezanne, Degas, Gaugen, Monet e Renoir.
Si potrà conoscere il doppio volto di Manet (1932-1883): innovatore e tradizionalista, che rappresenta la vita moderna prendendo spunto dai grandi
maestri del passato, da Tiziano a velasquez, da Goya a Delacroiz

Berthe Morisot 1872

Lola di Valencia 1862

Il Pifferaio 1866