Eccellente pub”

A ridosso del Knole ( il parco di SevenOaks) e’ ubicato questo pub davvero tradizionale.
Ottima la birra ed il Camembert servito caldo con crostini imbevuti di burro all’aglio. Buona la tempura di gamberoni.
Al centro divani accanto ad un caminetto in funzione. Buon servizio assicurato credo dai proprietari.
Insomma un posto da ritornarci e gustare gli hamburgher e le costatine di maiale.
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Una perla brianzola”

Recensito il 30 gennaio 2017

Veniamo accolti dal proprietario che piacevolmente ci intrattiene con ampie spiegazioni sulla Casseoula. Inizialmente ci offrono un crostino con del paté ed una squisita zuppettta di patate. Quindi proviamo un superbo ” Uovo perfetto alla carbonara” cotto per 3 h. e 1/2. Ottima la Bonarda la Brughera Cantine Giorgi. Quindi la Cazzuola Brianzola ( asciutta e magra con ottime verze e polenta eccezionale). Su consiglio di Pierino, prendiamo prevalentemente zabaione caldo al marsala in linea con l’alto tenore del locale. Prima del dessert ci offrono un piatto di pasticceria mignon ed una coppetta di panna cotta con sopra un gelatina di frutti di bosco. Servizio accurato, sotto l’attenta regia di Pierino e dello chef Theo Penati.

  • Visitato a Gennaio 2017

https://www.tripadvisor.it/ShowUserReviews-g2205462-d2196124-r455812475-Pierino_Penati_Ristorante-Vigano_Province_of_Lecco_Lombardy.html#

 

“Un Super bacala’ ( detto alla veneta)”

Recensito il 11 settembre 2016 tramite dispositivo mobile
Presentazione iniziale da parte del proprietario, membro della confraternita del baccala, che ha ampiamente illustrato le vicende di questo pesce nordico. Inizialmente un ottimo frizzantino bianco ha accompagnato l’ antipasto composto da una squisita pallina di baccala’ mantecato alla veneziana su polentina ed una terrina di fagianella con cipolla rossa e peperoni gialli. Buono il risotto con funghi e zucca. Davvero eccezionale su un letto di polenta mais, il baccala’ alla vicentina accompagnato da un superbo bianco Vespaiolo “Le Colline di San Giirgio”.
Infine un carpaccio di ananas con sorbetto di limone e arancia candita. Servizio attento e cortese.

Visitato a Settembre 2016
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Uno dei grandi ambasciatori della cucina italiana nel mondo”

Recensito il 28 luglio 2016 tramite dispositivo mobile

C’ero stato tanti anni fa e, di recente, avevo canato al Cipriani di
Hong Kong. Ci fanno accomodare nella sala a primo piano con una splendida vista sul canale. Il maitre mi spiega che, per ragioni di tutela del marchio commerciale, hanno preferito registrare diversamente il locale nelle ubicazioni estere. In Italia la presenza e’ unicamente a Venezia e sono in corso diversi processi contro chi usa il loro marchio in modo fraudolento.
Hanno aperto ben cinque ristoranti a New York e due a Londra oltre ad altri nelle principalu capitali.
Inizualmente sono colpito dalle splendide tovaglie e tovaglioli in pregiato lino. La posateria e’ ovviamente in argento. Scelgo un menu’ da 45 € e chiedo alcune sostituzioni, che vengono prontamente accettate.
Tutto squisito: bellini, carpaccio, zuppa di fagioli e meringa al limone. Si alternano con perizia ben sei camerieri. Ne usciamo pienamente appagati.

Visitato a Luglio 2016
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Percorsi Partenopei”

Recensito il 9 ottobre 2015

Il titolo si riferisce al menu’ degustazione, magistralmente realizzato dallo chef campano Andrea Aprea.
Elegantissimo e di gran classe il locale che ospita una cinquantina di coperti. Il giovedì sera il ristorante era quasi totalmente occupato.
Inizialmente propongono un aperitivo a scelta tra tre champagne francesi ed un Bellavista, che scegliamo.
Il pane e’ rappresentato da due panini mignon ai semini e alle olive ed a una pizzetta. A fianco sottiii e gustosi grissini, forse troppo oleati. Il pane viene costantemente rimpiazzato e sempre servito caldo.
Vengono proposte extra menu mini composizioni tra cui spicca una pallina caramellata con all’interno del gespritz su commestibile foglia di ostrica (Scozia del Nord), tonno crudo ed altre squisitezze.
La Caprese ……Dolce Salato: un frullato di bufala, inglobato in un guscio caramellato dolce., Baccalà. insalata di rinforzo richiamata da una pezzetto di cavolfiore ed altre verdurine sotto aceto.
A seguire Patate Pasta e Cozze: cilindretti di patate al cui interno c’erano tubettini e cozze. Il clou rappresentato poi da mezzi paccheri, ripieni di ricotta di bufala ed un superlativo ragù ( oltre 48 h. di cottura) . Spigola con tocchi di scarola. Sorbetto al limone, con al centro tavola un vassoio di limoni su cui viene versato del ghiaccio secco con relativo effetto scenografico. Dessert con Diplomatica Napoletana ( sfoglia sottilissima con ripieno di crema e frutta),Infine un tortino al cioccolato con due candeline ( azzurra e rosa) a simboleggiare il compleanno della coppia dei clienti.
Il tutto accompagnato da aristocratici ed eccellenti vini campani tra cui lo spumante extra dry Dubl Feudi di San Gregorio ( che ho preferito al Bellavista), il barricato Greco di Tufo Esterina Centrella ed un passito secco ( non banale) Fratelli Muratori giardini Arimei. Servizio al tavolo impeccabile da parte di Francesco e di una ragazza sommelier. Mi rincresce che sia stata attribuita solo una stella Michelin.

Visitato a Ottobre 2015

VUN – Andrea Aprea c/o Park Hyatt Milano

 

Un eccellente High Tea”

Accolti dal personale con grande cordialita’,ci fanno accomodare in una sala rosa con una serie di disegni in bianco e nero alle pareti ( The Gallery). Ampia scelta di te, opto per una infusione blackcurrant ed hibiscus). Quindi su un piatto da portata a tre piani c’erano cominciando dal basso: piccoli sandwiches assortiti( eccellente quello con uovo di quaglia, qualche pallina di caviale e maionese), sultana scones ( brioscine con uva passa, di origine scozzese: squisiti) ed infine piccola pasticceria molto raffinata. Le due camerierine ( studentesse italiane) ci hanno chiarito che avremmo potuto ordinare a volontà sia le portate salate che quelle dolci. Ha accompagnato il tutto una generosa coppa di Pommery Brut Silver.

Visitato a Aprile 2015
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“Davvero eccellente”

Recensito il 13 gennaio 2015 tramite dispositivo mobile

Elegante sala interna, ai cui lati divani molto comodi. Inizialmente ci sono delle ciotoline nelle quali mescere un ottimo olio extravergine con qualche goccia di aceto balsamico. Il pane e’ squisito e credo lo producano internamente, cosi dei delicati grissini e sfoglie di pane frattau. Appena finito il pane, provvedono immediatamente a sostituire il cestino, senza che lo si debba chiedere. Come antipasto un pezzetto di tonno su una salsina rosa. Ecco il clou: fagiolini con una abbondante grattatina di tartufo bianco. Semplicemente squisito. Appagati dividiamo in quattro due diversi dessert: uno al cioccolato ed un mille foglie. Accompagna il primo anche un “biccerin”, che sembra appena importato da Torino. Un’ottimo cameriere si è occupato di noi ed ha dimostrato gran professionalita’. Molto bella la ceramica utilizzata a tavola: forme moderne e gradevoli. Assieme al tè alle foglie di menta, hanno servito pezzetti di cioccolato con mandorle e miele e dei delicati biscottini. Forse avrei utilizzato posate D’ argento, vista la classe del ristorante. Credo che subito abbia conquistato un posto d’onore tra i migliori ristoranti dell mia vita. Il gran patron Bombana, di cui troneggia un ritratto ad olio in sala, e’ riuscito ad ottenere l’unico riconiscimento delle tre stelle al di fuori d’ Italia.

Visitato a Gennaio 2015
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Un club stile cinese degli anni 20”

Recensito il 10 gennaio 2015 tramite dispositivo mobile

A questa atmosfera, si aggiungono splendidi specchi veneziani. Una tartare deliziosa apre le danze. Poi fa seguito una porzione abbondante di spaghetti al pomodoro con pesce vario. Per il dessert ti portano in tavola almeno cinque diverse torte. Infine accanto al tè alle foglie di menta ci sono degli ottimi biscottini di pasta frolla. Servizio sapientemente svolto da camerieri gentile e molto professionali. La sera il conto sale notevolmente. L’ accesso e’ consentito solo ai soci.

Visitato a Gennaio 2015
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“Sushi eccezionale”

Recensito il 23 dicembre 2014 tramite dispositivo mobile

Per garantirsi un posto, bisogna prenotare con mesi di anticipo.
Se si è’ in quattro, la posizione ideale è’che ciascuna coppia si disponga ai lati del rettangolo in modo che si possa agevolmente conversare.
Dietro al bancone operano circa cinque cuochi. È’ uno spettacolo oltre che assaporare le valie delizie – espressamente preparate- vedere con quale maestria tagliano verdure e pesci. Di questi ultimi ne ho assaggiati diversi e penso che una buona parte arrivi direttamente dal Giappone.
Mi ha colpito in particolare il tonno blu e uova di ricci appena pescate.
Quale dessert pannacotta con mango.

Visitato a Dicembre 2014
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Nella tradizione piemontese”

Recensito il 5 aprile 2014

Siamo stati invitati in occasione di un banchetto di nozze. Il ristorante e’ stato aperto nel 1820.
Accediamo in una sala a noi riservata. Ottimo il brut servito come aperitivo(8) Si comincia con una battuta di carne cruda della coscia di fassone, tagliata al coltello (9). Avendo sbirciato il ricco menù proposto, mi astengo con fatica a fare il bis. Asparagi di Poirino ( giganti) in ” sausa brusca”, una saporitissima salsa verde (9).Ci accompagna un ottimo Arneis Langhe (8). I tajarin ( spaghettini fatti a mano) alla “bagna cauda” (9). Appare quindi un Ruchè di Castagnole, servito in bottiglie da 1,8 lt (9). Il gran bollito alla piemontese con le verdure e tre salse tipiche: cotechino di cascina con purea di patate, lingua di vitello, scaramella biancostato, testina rasata, muscolo della coscia, brutto e buono, coda di toro e gallina ruspante (9). Credo che sia stato il miglior bollito misto: particolare menzione alla coda di toro. Quindi le raviole del “plin” in brodo ristretto.
Come dessert si inizia con un delicatissimo gelato alla violetta (9) per poi passare ad una fetta di Zunet delle langhe (9). Il tutto annaffiato da un Moscato di Asti(8).Impossibile gustare altre delizie nel carrello dei dolci e della frutta. Insomma un’esperienza notevole.

  • Visitato a Marzo 2014

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“Un tocco di gran classe”

Recensito il 6 dicembre 2014 tramite dispositivo mobile

Man Wah e’ ubicato all’ ultimo piano ( il 28mo) del Mandarin Oriental, completamente ristrutturato.
Locale di atmosfera cinese anni 20, con lanterne dorate e arredo in legno.
Splendida vista sul porto.
Te Jasmin a tutto pasto, le cui tazze sono state sempre prontamente riempite.
Squisito dim sum.
Peking duck superba, forse la migliore che abbia mai gustato. Gli involtini sono stati preparati dal cameriere ed accanto delle patatine soffiate al gusto di gamberetti (bianche e rosate). Un assaggio infine di foglie di piselli. Ottimo il budino di mango.
Infine, offerti dalla casa, piccole delizie al sesamo ( calde e fredde).

Visitato a Dicembre 2014
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Un ristorante di classe”

Recensito il 10 ottobre 2013

In occasione del mio compleanno, ho ricevuto un voucher per due persone. i coperti sono limitati e oltre ad una direttrice di sala, sono presenti ben quattro camerieri. Ognuno controlla attentamente i tavoli ed interviene all’occorrenza. Iniziamo con una flute di champagne, accompagnata da olive verdi e mandorle tostate. Sul menù e’ stampato un invito a chiudere i cellulari. Viene quindi servito un bicchierino con una bevanda rosa alla cui sommità c’e’ un dito circa di spuma di bianco d’uovo ( molto buono). Opto per una “Salad of Devonshire Crab, Kohlrabi, Pear, Crab Broth” molto leggera e fresca. A lato servono dell’ottimo pane con burro salato. Un calice di bianco 2012, Ericina “Tonnara” IGT Sicilia.
Scorro a parte la lista dei vini, molto ben distribuita su diverse nazioni con prezzi abbastanza elevati. I vini italiani sono di nicchia, accuratamente scelti.
Puntualmente una cameriera raccoglie le briciole sul tavolo con apposita spazzola.
Il secondo viene servito ed illustrato direttamente dallo Chef Patron Claude Bosi, che mi serve un ” Braised Pork Cheeks, Parsnip Purèe, Sauce Veronique” , accompagnata stavolta da un calice di rosso 2112 Craig Hawkins, Z, Zinfandel, Swartland, Sud Africa. La pietanza e’ ottima. l’unico appunto e’ la ricca salsa francese che copre parzialmente il sapore. Ma ciò e’ tipico della cucina francese. Intorno a noi, salvo qualche coppietta ci sono business men che si sbragano e qualcuno mangia, cosa che odio, con un gomito steso sul tavolo.
White Bean Parfait, Griottes Sorbet e’ l’ottimo dessert!
Quindi te verde accompagnato da biscottini e soffici panetti di cioccolato bianco e fondente.
Insomma una bellissima esperienza che consiglio a Londra.

Visitato a Ottobre 2013
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Il ristorante di Marco”

Recensito il 6 marzo 2013

Ho passato una splendida settimana, includendo la mezza pensione. Ebbene ogni sera hanno variato il menù e siamo sempre rimasti molto soddisfatti. Porzioni abbondanti e possibilità anche di ordinare alla carta, cosa di cui non abbiamo mai usufruito. Inizialmente ci hanno servito un tagliere con dello speck e salumi vari, disposti con cura ed intervallati con qualche ciuffo di verde.
Poi polenta concia (squisita) accompagnata da ciotoline si salciccia, funghi porcini e carbonada.
Vino rosso sfuso valdostano. Per chiudere panna cotta. Marco il titolare ti cura ed hai la sensazione di conoscerlo da tempo e ne ammiri la passione e l’impegno con cui svolge il suo lavoro. Vanno menzionati inoltre i dessert sempre variati, una trota alla brace, passata di borlotti con ditalini, filetto di cervo ( ottimo) e valdostana, Campeggia in reception la foto di Juan di Borbone, il re di Spagna. Il personale tutto femminile, salvo i cuochi, e’ premuroso e sempre pronto e gentile. ll ristorante e’ quasi sempre pieno. Insomma una vera piacevole esperienza.

Visitato a Febbraio 2013
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Altra pizza eccellente”

Recensito il 28 gennaio 2013

Credo che ovunque ora a Napoli si possa mangiare una buona pizza. L’esperienza da Pellone però è stata all’altezza delle descrizioni che alcuni amici mi facevano strada facendo, Ti trovi davanti ad una friggitoria, la cui vetrina esterna ti fa intravevede paste cresciute, crocchè di patate ed altre delizie del genere. Il mio amico ha aperto la porta dicendo che saremmo stati in 5.
Quindi giriamo l’angolo e bussiamo ad una porta anonima. Si entra quindi in una grande sala con tavoli di marmo bleu e molti camerieri che si avvicendano. Ordiniamo una margherita a testa e ci viene servita la più grande pizza che abbia mai visto, che deborda ampiamente dal piatto.
Gli ingredienti sono di ottima qualità eapprezziamo la leggerezza dell’impasto e l’ottimo fior di latte e pomodoro. Una birra alla spina ben fredda accompagna il tutto. Ordiniamo poi l’altrettanta pizza fritta. Altra pietanza monumentale squisita. La dividiamo in cinque porzioni e francamente non riesco a finire la mia parte, dato che ormai sono satollo e soddisfatto. I clienti arrivano in continuazione ed il locale e’ oramai pieno.

Visitato a Gennaio 2013
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“Una piacevolissima esperienza”

Recensito il 11 dicembre 2012

Entrati nella hall dell’Hotel Peninsula, accediamo al Gaddi’s e rimango davvero ammirato dalla sontuosità della sala da pranzo. Con mia sorpresa, veniamo invece condotti nelle cucine….. Mi accorgo che qualcosa non va dai rispettosi saluti che il personale man mano incontrato ci porge. Finalmente raggiungiamo un anfratto, proprio davanti alla principale cucina, e prendiamo posto in un tavolo per quattro.Lo chef Rèmi van Peterghem ci accoglie, augurandoci una piacevole serata.Dò uno sguardo al menù su cui e’ stampato il nome di ciascun convitato e vedo che siamo allo Chef’s Table e ci aspettato ben cinque portate.L’invito e’ partito da mio figlio che ha gelosamente mantenuto il segreto e ora mi confida che la prenotazione e’ stata effettuata ben tre mesi prima.Lo chef sperimenta nuove pietanze che, poi – se gradite – inserirà nel menù del ristorante, adattandole ovviamente alla stagionalità dei prodotti. Ogni portata viene da lui puntualmente presentata.Sentiamo un intenso e gradevolissimo profumo di tartufi, di cui alcune scaglie sovrastano la prima pietanza: un cucchiaio di risotto. Sono tartufi bianchi d’Alba (8). Lo chef precisa che questo assaggio e’ extra menù.Terrina di foie gras con gelatina di mele e striscioline di mele con aceto di cedro (9). Una fetta di brioche salata e tostata accompagna la pietanza.Il pane è fatto in casa assieme alla pasticceria e ne servono diverse qualità. Provo anche, ma non gradisco, perché di sapore dolciastro un piccolo panino al sugo di seppia.
La seconda portata e’ costituita da una coda d’aragosta, arrostita nel suo guscio. I contorni sono dei cilindretti di patate , purea di castagne e chip delle stesse (8).Segue un trancio di turbot della costa bretone con una spuma risultante dalla frullatura delle sue spine unitamente a del tartufo nero (9+).Quindi un petto d’anatra di Challans con vari legumi, chicchi d’uva locale e gocce d’arancio. Rèmi chiarisce che si e’ ispirato ad una antica ricetta bretone, riuscendo però a renderla molto poco grassa.A questo punto ci alziamo e lo Chef ci fa visitare tutti i locali delle cucine.La principale e’ adibita alla ristorazione del Gaddi’s, poi c’e’ quella che serve il ristorante svizzero ed infine un locale adibito alla cucina asiatica. Ovviamente ciascuna cucina prepara i cibi per il room service in contenitori termici idonei.Rimaniamo molto colpiti dal reparto pasticceria e proviamo degli squisiti cioccolatini, ammirando poi le composizioni artistiche che lo chef pasticciere, un belga, prepara per matrimoni ed altre ricorrenze.Siamo al dessert e ci viene servito una composizione di cioccolato a forma di luna, con ripieno di gelato (9).Ci spostiamo quindi, dopo aver espresso i nostri pareri, suggerimenti e vivi complimenti allo Chef, nel ristorante per concludere con del tè verde ed altre varietà di cioccolatini.
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Visitato a Dicembre 2012
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Che pizza!”

Recensito il 26 gennaio 2013

Ho letto molto su questo locale ed alla prima occasione ci sono andato. Pensando che avrei difficilmente trovato un tavolo, sono entrato in un loro locale di fronte al ristorante principale. La margherita era “sublime”: una pasta leggerissima, ottimo il pomodoro ed il fiordilatte. Una targa sulla strada ricorda che qui è’ stata inventata la margherita in omaggio alla regina nel 1889 credo.
Come dessert ho ordinato una fetta di pastiera davvero squisita. Su un televisore scorrono le celebrità’ della cultura, politica e sport che hanno visitato il locale. Ottima anche una birra media Moretti alla spina. Servizio attento e professionale. Ho concluso con un limoncello ghiacciato. Nel menù’ ci sono tante altre invitanti proposte per la prossima visita.

Visitato a Gennaio 2013
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Un’oasi di eccellenza”

Recensito il 17 ottobre 2011

Ambiente intimo e minimalista.
Pur avendo optato per un menu de “ I classici”, diamo una occhiata al menu tradizionale e notiamo subito che non ci sono i prezzi.
Esprimo un punteggio da 1 a 10.
Iniziano con del pane casareccio, da intingere in una vaschetta con olio extra vergine (9). Sia il pane ( ottimi i grissini sottili ed extralunghi ed i croissant) che la pasticceria sono fatti in casa ( mi sovviene il “Kong Hans” di Copenaghen).
Massimo Bottura si avvicina una prima volta al nostro tavolo e ci stringe la mano. Hai la sensazione di essere ricevuto da un amico.
Viene servita una flute di Ca’ del Bosco (Cuvee’ A. Clementi) ed un attento servizio in sala, cura che il bicchiere non rimanga mai vuoto. Ciò avviene anche per i vini serviti successivamente. Gli stessi non sono mai posti sul tavolo dei clienti ma su tavolinetti di servizio.
Prevalentemente gli ospiti in sala sono stranieri. Gli uomini quasi tutti in giacca e senza cravatta.
Giuseppe Palmieri, il sommelier, inizia con un bianco secco francese (9).
La prima portata è un ricordo di un panino alla mortadella (8). Colpisce la rivisitazione della nostra gastronomia in chiave creativa.
Leit motive che accompagna anche altre portate.
Croccantino di foie gras (8) , in crosta di mandorle di Noto e nocciole piemontesi, con Aceto Balsamico. Si mangia impugnando la bacchettina.
Quindi tortino di porri, scalogni e tartufi di collina bolognese (9).
Cinque stagionature di parmigiano (10). Ti consente di apprezzare il formaggio nelle sue diverse anime.
Passiamo ad un rosso livornese Biserno(10) in magnum da un litro e mezzo, che permette al vino di esprimersi al meglio come il Palmieri ci informa.
Compressione di pasta e fagioli (10). Servito in bicchiere, ti consigliano di risalire con il cucchiaino dal fondo per gustare le varie stratificazioni tra cui anche una sottilissima crosta di parmigiano.
Ravioli di cotechino e lenticchie (8). Il cotechino, come ci spiega Massimo Bottura,e’ stato completamente sgrassato.
Gli esprimiano la sensazione che nella sua cucina c’è molta chimica ovvero massima attenzione ai dosaggi dei vari ingredienti. Lui aggiunge che ciò non è lasciato al caso, ma presuppone una profonda conoscenza dei prodotti e della loro ottimale fase di cottura. Nel suo team in cucina e’ presente anche architetto e un cinese esperto “tagliatore” (v. video sul sito […]).
Superbo il bollito: testina al cotechino, passando per la lingua etc. in dadini ( 9).
Pre-dessert ( 7).
La zuppa inglese (8): caldo freddo di cioccolato e crema pasticcera,
pasta di savoiardo e pellicola di alkermes di S. Maria Novella
Vino da dessert del bolognese (8).
Infine, non prendendo il caffè, la piccola pasticceria (9) conclude una bellissima e Indimenticabile serata.

  • Visitato a Ottobre 2011

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