Teatro

Pomeriggi Musicali

Contrariamente al solito la performance del 23 gennaio e’ cominciata alle 20.

Direttore e violino Segej Krylow

Orchestra i Pomeriggi musicali ( ca 50 persone)

Sergej Prokof’ev

Sinfonia n.1 in re maggiore Op.25 “Classica”

Max Bruch

Concerto per violino e orchestra n.1 in sol minore op.26

Ludwig Beethoven

Sinfonia n.3 in bemolle maggiore op.55 “Eroica”

IL Krylov si era esibito nel maggio scorso solo come violionista. Stavolta ha assunto il ruolo di direttore  e nel pezzo di Brunch ha suonato anche il violino. Al termine si e’ esibito in un assolo.

Davvero eccezionale la bravura di questo artista ed a llui e all’orchesta soino stati tributati copiosi appalusi.

Ancora una bella serata!

 

 

WINSTON VS CHURCILL

Unici due interpreti: Battiston ( Churcill) e la giovane infermiera Margaret. L’attore per 1h e 15 ichioda il pubblico con racconti relativi alle sue piu’ significative esperienze, parte narrandole all’ infermiera e parte  richiamandole alla sua memoria. Un grande istrione che grida, sussura , usa tutte le le variazioni vocali possibili e ripercorre la vita di questo grande statista.

Superbo spettacolo che viene accolto da parte del pubblico con applausi calorosissimi. Battiston credo sia tra i piu’ impegnati attori italiani e finalmente lo vediamo protagonista assoluto e non piu’ in ruoli di secondo piano, anche se magistralmente interpretati.

 

Pomeriggi Musicali 9 gennaio 2020

Direttore Yves Abel

Violino Stefan Milenkovich

Orchestra i Pomeriggi Musicali

 

Maurice Ravel

Le Tombeau de Coupertin

 

Henri Vieuxtemps

Concerto per violino e orchestra n.5

in la minore op.37″Gretry”

 

Splendida interpretazione del violinista Milenkovich.

Ne riporto la biografia:

“Stefan Milenkovich (serbo: Stefan Milenković, Стефан Миленковић) è nato a Belgrado (ex Jugoslavia, attuale Serbia). Ha iniziato a studiare il violino all’età di 3 anni con suo padre, che è rimasto il suo unico insegnante fino ai 17 anni. Continuando gli studi all’Accademia di Musica di Belgrado, consegue il diploma nel 1995. È stato un bambino prodigio, esibendosi quando aveva dieci anni di fronte a Ronald Reagan, Michail Gorbačëv (1988) e a Papa Giovanni Paolo II (1991). Durante il corso degli studi, ha partecipato a numerosi concorsi internazionali di violino, a partire dal Concorso Jaroslav Kocián. Poi, in rapida successione dal 1993 al 1994, ha vinto premi in dieci concorsi. Si aggiudica il terzo premio del Menuhin Competition (Inghilterra), si qualifica tra i finalisti al Queen Elisabeth Competition (Belgio) e vince il premio Rodolfo Lipizer (Italia). Ha partecipato due volte al Premio Paganini (Italia) e due volte al Concorso Tibor Varga (Svizzera), qualificandosi tra i finalisti. Si è classificato quarto al Joseph Joachim International Violin Competition, ha vinto il Concorso Louis Spohr (entrambi, in Germania) e ha vinto il secondo premio all’International Violin Competition of Indianapolis. Ha completato gli studi con Dorothy DeLay presso la Juilliard School di New York nel 1998, collaborando negli anni successivi in qualità di assistente di Itzhak Perlman sempre presso la Juilliard School. Nel 2006 è entrato a far parte della facoltà dell’Università dell’Illinois. Dal 2011 insegna anche presso la facoltà musicale dell’Università di Belgrado.”

Grande apprezzamento da parte del pubblico.

 

Gabriel Faure:

Pavane in re maggiore op.50

 

Franza Schubert

Sinfonia n.3 in re maggiore D 200

 

 

 

Coppelia

Magnifica rappresentazione alla Royal Opera House di Londra.

Gli artisti hanno raggiunto “la Bellezza” coinvolgendo tutto il pubblico.

Teatro gremito fino all’ultimo posto.

Superba la performance di Mayara Magri nel ruolo di Swanilda e Cesar Corrales in quello di Franz. Bravissimi gli artisti del Royal Ballet: una tecnica perfetta.

Il balletto si svolge in un piccolo villaggio della Galizia, regione boscosa nei Carpazi dell’Europa centrale.

Atto I: La piazza del villaggio

Piazza del villaggio, con due case ai lati. Una è quella del Dottor Coppélius (Spalanzani nel racconto di Hoffmann), uno strano personaggio, fabbricante di giocattoli un po’ mago, e l’altra è di Swanilda, un’adolescente che vive lì con i suoi genitori, fidanzata di Franz.

 

Swanilda, uscendo, vede qualcosa di strano. Al balcone della casa del Dottor Coppélius vi è una bellissima ragazza seduta a leggere un libro. Potrebbe essere la misteriosa figlia di Coppélius che nessuno in villaggio ha mai visto. Swanilda cerca inutilmente di attirare la sua attenzione ma vedendo arrivare Franz si nasconde per fargli una sorpresa. Appena Franz entra nella piazza, la sua attenzione è catturata da Coppélia: Franz si dimostra galante e le lancia un bacio. Swanilda esce dal suo nascondiglio e si agita contro Franz in preda alla gelosia.

Adeline Genée in Coppélia (Londra, 1900)

Intanto la piazza del villaggio si riempie, il borgomastro deve fare un importante annuncio: il duca del castello vicino ha donato una nuova campana per la chiesa e il giorno seguente si organizzerà una festa in suo onore. A chi si sposerà il giorno seguente il duca donerà una borsa piena d’oro. Swanilda danza con le amiche e poi raccoglie una spiga: una vecchia leggenda dice che se una ragazza sente il grano risuonare nello stelo della spiga, significa che l’amore del suo spasimante è vero. Swanilda non sente però nulla e si convince che Franz non la ami.

Gli abitanti del villaggio ballano una brillante mazurca e i nobili un’elegante czardas.

La sera si avvicina e la piazza si svuota, Coppélius esce di casa e si allontana non accorgendosi di aver perso la chiave. Swanilda e le sue sei amiche arrivano poco dopo, vedono la chiave e decidono di entrare nella casa del Dottor Coppélius: Swanilda vuole assolutamente scoprire chi è Coppélia. Dopo poco Coppélius torna indietro, scopre che la porta è stata aperta e decide di tendere una trappola agli intrusi. Nel frattempo anche Franz, con una scala, si intrufola in casa entrando dal balcone

Atto II: Un laboratorio

Scena I

Laboratorio del Dottor Coppélius.

Tutto è buio e misterioso, in un angolo vi è una tenda dietro la quale Swanilda trova Coppélia, sempre seduta a leggere un libro. Toccandola, Swanilda scopre che la causa di tutte le sue gelosie è in realtà una bambola meccanica. Esultando di gioia, le amiche mettono in moto tutte le bambole meccaniche presenti nel laboratorio ma proprio in quel momento Coppélius irrompe nella stanza e scaccia le ragazze. Solo Swanilda non riesce a fuggire e si nasconde dietro la tenda prendendo il posto di Coppelia. A quel punto entra Franz dalla finestra e dichiara a Coppélius il suo amore per la figlia. Il mago prima lo caccia, ma poi cambia idea e lo invita a bere del buon vino che in realtà è narcotizzato.

Franz cade addormentato e Coppélius gli porta vicino la sua bambola (in realtà ora è Swanilda) sperando di riuscire, attraverso le arti magiche, a trasferire la vita da Franz a Coppelia. Swanilda sta al gioco e incanta il mago con una danza spagnola e una danza scozzese. Alla fine Swanilda sveglia Franz, lo mette al corrente dell’inganno e scappano dal laboratorio mentre Coppélius abbraccia sconsolato il suo manichino.

Scena II

Nella piazza del villaggio si svolgono i festeggiamenti per la consegna della campana. Alcune coppie si sposano, tra queste anche Franz e Swanilda. Seguono i festeggiamenti con varie danze (Danza delle Ore, Preghiera, Alba, Gavotta).

 

CITA A CIEGAS ( Confidenze fatali)

Teatro Parenti Milano dal 11 al 22 dicembrw 2019

Ho avuto il piacere di assistere ieri alla prima e devo dire che questa rappresentazione e’ stata tra le migliori a cui ho assistito quest’ anno.

Tatro pieno ed alla fine calosi applausi ad un team davvero eccezionale.

Ecco qui di seguito stralci della locandina:

di Mario Diament
traduzione, adattamento e regia di Andrée Ruth Shammah
con Gioele Dix – Laura Marinoni, Elia Schilton – Sara Bertelà, Roberta Lanave.

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Un sorprendente girotondo di destini.

Un thriller appassionante, un avvincente intreccio d’incontri apparentemente casuali dove violenza, inquietudine e comicità serpeggiano dentro rapporti d’amore. Un uomo cieco è seduto su una panchina di un parco a Buenos Aires. È un famoso scrittore e filosofo – ispirato all’autore argentino Jorge Luis Borges – che è solito godersi l’aria mattutina. Quella mattina, la sua meditazione viene interrotta da un uomo… Comincia così una serie di incontri fatti di conversazioni a prima vista sconnesse, che svelano legami sempre più inquietanti, misteriosi e anche inaspettatamente divertenti.

Cosi’ la stampa:

Tutta in levare, la regia di Andrée Ruth Shammah è un invito alla concentrazione e all’empatia con i personaggi, una mano invisibile che cura il dettaglio tessendo una ragnatela stregante di sussulti segreti […]. La felicità è un attimo, il resto è vita. Uno spettacolo di malinconica lievità cechoviana.
Sara Chiappori – la Repubblica
Andrée Ruth Shammah, nella bella scena di Fercioni, fa conoscere Diament con una regia di bella classicità, raffinata, luminosa, capace di valorizzare i significati del testo, la parola e l’attore. La complessità labirintica si scioglie nella regia in spire concentriche di verità impossibili, lungo un paradigma di schemi di relazioni interpersonali, sui quali è utile meditare. […] ottimo Elia Schilton, bancario che corre, con bel sviluppo, verso un tragico assurdo, lungo le lancette impazzite del suo sentire. Brava Laura Marinoni, vibrante e ammaliante signora e Gioele Dix, misurato, sornione Borges. Sara Bertelà e Roberta Lanave accanto a loro lungo i sentieri incrociati del thriller dei destini compiuti.
Magda Poli – Corriere della Sera
I destini incrociati. Tutti al limite tra dramma e commedia. Merito della regia di Andrée Ruth Shammah avere tenuto teso il filo, rischiando molto con una prima parte lungamente ma necessariamente monologante del bancario, cui corrisponde un Gioele eccezionalmente muto e comunicante. Poi l’esplosione Marinoni, il cambio di ritmo, un’accensione di passioni che la regista fa crescere inesorabilmente.
Roberto Mussapi – Avvenire
La regia di Andrée Ruth Shammah, orchestrando con aggressiva determinazione le poetiche sospensioni e le inaspettate violenze di questo dramma di anime, ha saputo armonizzare con ricercate finezze i temperamenti di tutti gli interpreti, tutti prodighi in generosa partecipazione.
Paolo Paganini – Lo Spettacoliere

Serata Polacca

Auditorium laVerdi Milano 17/11/2019

In occasione del Centenario della Riconquista dell’ Indipendenza Polacca.

Programma:

Arcangelo Corelli Sonata in Re minore op. 5 n. 12 “La Follia”

Ludwig van Beethoven Sonata per violino e pianoforte n. 5 in Fa maggiore op. 24 “La Primavera”

Ignacy Paderewski Sonata per violino e pianoforte in La minore op. 13

Henryk Wieniawski Pieśn Polska op.12 n.2 “Canto Polacco”

Henryk Wieniawski Obertas op. 19 n. 2 “Danza Popolare”

Henryk Wieniawski Scherzo-Tarantella op. 16

Interpreti:

Splendida serata in cui si sono esibiti con grande maestria due giovani musicisti polacchi.

Concerto Inaugurale Pomeriggi Musicali

Ludwig van Beethoven

Sinfonia n,9 in re minore per soli, coro e orchestra op.25

Direttore James Feddeck

Coro Costanzo Porta

Maestro del coro Antonio Greco

Soprano Cinzia Forte

Mezzo soprano Agostina Smimmero

Tenore Marco Ciaponi

Basso Dario Russo

Orchestra I Pomeriggi Musicali.

Una rappresentazione superba, a teatro gremito fino all’esaurimento posti a sedere.

Magistrale la conduzione del giovane maestro americano. Non e’ stata effettuata la

pausa consueta. Sia i cantanti lirici che il coro hanno performato splendidamente.

Tra il coro,i cantanti e l-orchestra al completo penso che abbiano partecipato circa 100 elementi.

Al termine calorosissimi applausi con ben tre chiamate.

Mantova Teatro Accademico Del Bibiena

Serata ad ingresso gratuito a conclusione dell’Estate Musicale Del Conservatorio.

Brahms

Serenata2 in la maggiore op.16

per piccola orchestra

 

Hindemith

Kammermusik n 4 

per violino e e orchestra da camera op.36 n.3

 

direttore Carla Delfrate

violino Paolo Ghidoni

 

l’ orchestra era composta da giovani del Conservatorio di Mantova e dell’Arrigo Boito di Parma.

La Delfrate ha spiegato anche la complessita’  dei pezzi suonati e la sua conduzione e’ stata superlativa, unitamente alla performance del violinista Ghidoni. Applausi scroscianti per averci regalato una bella serata.

 

 

Il Piacere dell’onesta’

di Luigi Pirandello
con Geppy Gleijeses, Vanessa Gravina
e con Leandro Amato, Maximilian Nisi, Tatiana Winteler, Mimmo Mignemi, Brunella De Feudis
regia Liliana Cavani

Dopo la felice esperienza di Filumena Marturano, Liliana Cavani torna a dirigere Geppy Gleijeses ne Il piacere dell’onestà di Luigi Pirandello.

Una famiglia borghese che, pur di mantenere intatta una parvenza d’onore, simula un matrimonio finto per coprire lo scandalo di una donna (Agata) messa incinta da un uomo già sposato e con un’altra famiglia. Angelo Baldovino, un uomo apparentemente ordinario e privo di doti, su compenso si assumerà l’onere di salvare la rispettabilità d’una casata macchiata dal peccato ma si mostrerà meno insignificante e neutro di quanto si supponeva. Disposto ad accettare la finzione di sposare Agata e riconoscere il nascituro dandogli il suo nome, Baldovino è tuttavia deciso a recitare la sua parte di uomo irreprensibile e onesto fino in fondo, ma apparire onesto, in un mondo che non rende affatto facile esserlo, genera inevitabilmente una serie di complicazioni.

Due grandi attori diretti dalla regista di fama internazionale Liliana Cavani in uno dei più famosi classici del Novecento.

In questa nuova edizione de Il piacere dell’onestà i personaggi sono quello che sono, le disoneste creature dello scrittore siciliano; ma anche gli attori, i loro interpreti sono quello che sono; creature ben diverse, ciascuna con la sua storia, il suo diverso ardore, e la propria onestà di interprete. (…) Ciò che importa nello spettacolo di Cavani, è la limpidezza con cui è trattata la torbida materia. Non solo. Non c’è astrazione di Pirandello che non sia smussata dalla semplice umanità (e tecnica) degli attori. Non c’è rovesciamento che non sia rimesso con i piedi per terra. Merito primo e assoluto di Geppy Gleijeses misurato allo stremo; e poi di Vanessa Gravina, luminosa.
Franco Cordelli – Corriere della Sera

Applausi scroscianti al termine della apprezzatissima performance.Un piccolo incidente: un cellulare ha squillato e Geppy Gleijeses ha ri[reso la recitazione fin dal momento in cui e’ avvenuta l’intrusione del cellulare.

Infine va sottolineata anche l’interpretazioe di Paolo Romano nel ruolo del padre naturale.

Questo e’ vero teatro.