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Antica Trattoria San Galdino

 

Dopo alcuni anni, in gennaio. abbiamo nuovamente pranzato in questa tipica locanda forri porta. Nonostante il completo rinnovo del locale, la qualita’ e’ rimasta inalterata.

Ottima la casseula, con superbi contorni di polenta e verze. Orrimo anche il servizio ed il rapporto qualita’/conto.

Le Indagini dell’avvocato Guerrieri di Gianrico Carofiglio

 

 

Lettura molto piacevole e perfetta caratterizzazione del personaggio con tutti i suoi problemi e l’ironia che esprime, senza urtare la suscettibilita’ altrui.

Ne consiglio vivamente la lettura.

Ripiorto qui di seguito le note dell’editore:

“Nel primo titolo, “Testimone inconsapevole”, Guido Guerrieri, avvocato quarantenne, ricco di qualità ma nevrotico e da poco piantato dalla moglie, assume la difesa di un giovane senegalese accusato di violenza carnale e dell’omicidio di un bambino. Un processo difficile e ricco di colpi di scena. Nel secondo romanzo, “Ad occhi chiusi”, una donna trova il coraggio di denunziare il suo ex convivente per maltrattamenti. L’uomo, forte delle sue potenti parentele, la minaccia ma Guerrieri le trova un rifugio sicuro in attesa del processo. Nell’ultima opera, “Ragionevoli dubbi”, un traffico di droga, un arresto, un passato di lotte politiche.”

M il figlio del secolo uno spettacolo di Massimo Popilizio

Il due febbraio ho assistito alla prima di questa rappresentazione teatrale di Massimo Popolizio, che si e’ ispirato al primo libro di Antonio Scurati ( vedi nella sezione libri questo testo relativo al periodo 1919-24 e il secondo  libro: L’uomo della Provvidenza, che giunge fino al 1939). Un’opera questa che ha visto l’impegno in scena di ben 17 attori. Vengono anche proiettati filmati  e brani i musica dell’epoca.

Opera molto impegnativa del Popolizio, che interpreta Mussolini “il Teatrante”. L’ottimo Tommaso Ragnominvece interpreta il dittatore nel corso degli anni presi in considerazione. Da segnalare infine Tommaso Esposito, che con passione recita il ruolo di Matteotti. Lo spettacolo in due atti dura circa 3 ore, che assorbono lo spettatore,  coinvolgendolo completamente nella rappresentazione.

il pubblico molto numeroso, con una vasta partecipazione di giovani, ha tributato agli attori scroscianti appalusi, esprimendo un sincero apprezzamento.

Tommaso Ragno

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I Leoni di Sicilia – Stefania Auci

Un libro storico che ti fa vivere la determinazione e l’indomita forza di volonta’ dei Florio. Da una situazione di lavoro molto duro, emigrando in Sicilia da un paesino calabro, sono riusciti a creare un impero. Vincenzo, il protagonista diventa uno dei piu’ importanti imprenditori dell’ isola e subisce, persino da chi aiuta finanziariamente, il disprezzo per le umili origini. Giulia, sposata solo quando gli ha dato un maschio dopo due femmine, affascina per essere sempre rimasta fedele al marito e per l’amore che gli ha dedicato. La cornice storica ( fine ‘700 al 1870 circa) inquadra anche i vari moti che si sono succeduti in  Sicilia fino alla spedizione di Garibaldi. Durante questi sconvolgimenti sociali, i Florio hanno rischiato di perdere tutto cio’ che avevano realizzato. Assolutamente va proseguita la lettura con “L’ Inverno dei Leoni” della stessa autrice.

Pomeriggi Musicali 15 gennaio 2022

Molto piacevoli le nove brevi esecuzioni di Sibelius.

La vera sorpresa e’ avvenuta nella seconda parte, allorche’ ha suonato divinamente al violino Andrea Obiso. Il pubblico al termine gli ha tributato una serie di sentitissimi applausi. Anche il pezzo poi concesso da assolo, ha avuto successo.

Di seguito una breve biografia dell’artista.

Andrea, primo violino nell’elite della musica

Obiso, di Palermo, ha vinto un concorso per l’orchestra romana di Santa Cecilia

 

Andrea Obiso, 25 anni, originario di Palermo, è da poco diventato il primo violino dell’Orchestra dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, una delle più antiche istituzioni musicali nel mondo, fondata addirittura nel 1585. Si affianca a Carlo Maria Parazzoli. Il suo debutto è avvenuto all’Auditorium del Parco della Musica di Roma in un concerto diretto dalla finlandese Susanna Malkki con un solista anche lui giovanissimo: il pianista Alexander Malofeev.

Il primo approccio alla musica, come racconta Balarm, avviene a 7 anni, quando il ragazzo, ancora bambino, mette piede al Conservatorio. Amplificata da quella dei genitori (la mamma è pianista, il papà violinista), la passione si amplifica. Così, ad appena 14 anni, dopo aver debuttato da solista nell’Orchestra Sinfonica Siciliana, Obiso si diploma in Musicologia al conservatorio “Scarlatti” di Palermo con menzione d’onore. Un titolo che qualche tempo dopo, e sempre pieni voti, conseguirà persino al conservatorio di Maastricht, in Olanda.

Obiso, che nel tempo libero si dedica alla pesca con gli ex compagni di scuola palermitani, è stato tra i più giovani allievi ammessi all’Accademia Musicale Chigiana di Siena, nel 2016, dopo essere stato notato come talento dal celebre violinista Boris Belkin, suo mentore. Poi arriva il grande viaggio negli States, dove Andrea frequenta il “Curtis Institute Of Music” di Philadelphia nella classe dei maestri Aaron Rosand e Midori Goto. Obiso vive tuttora nella città di Balboa, dove insegna come coach alla NY University. Il 18 gennaio scorso, però, la grande notizia: Obiso si aggiudica il concorso di violino di spalla dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Ha battuto la concorrenza degli altri 80 violinisti in gara. “Questa audizione è stato davvero frutto del caso – ha spiegato a Balarm – perché, da pochissimo, uno dei due leader dell’orchestra aveva deciso di abbandonare la sedia per motivi personali e così l’Accademia ha bandito il concorso per riempire la poltrona vacante. Il mio obiettivo è quello di diventare un musicista sempre più completo, in tutti gli ambiti della musica. Saper essere poliedrici è fondamentale perché la flessibilità è una caratteristica che aiuta sia nella vita personale sia nella musica ad esprimersi liberamente”.

 

Paolo Mandarà

L’Inverno Dei Leoni. La Saga dei Florio. Stefania AUCI.

È incentrato sulla storia della famiglia Florio in Sicilia, tra la fine del XIX secolo e i primi decenni del XX. Incedibile il vissuto di questa grande famiglia la cui fortuna iniziata dal nonno, viene fortemente espansa dal figlio ed infine l’ultimo discendente Ignazio, don Giovanni impenitente, sperpera il patrimonio e chiude , senza eredi maschi, questa drammatica storia. Acuta analisi del periodo in questione , la scrittrice ricostruisce anche il quadro poltico dell’epoca. La famiglia, all’epoca del suo massimo fulgore , riceve molti regnanti dell’epoca e partecipa in primo piano alla brillante vita dell’ aristocrazia palermitana ed europea. Impressionante la complessita’ e dovizia della bibliografia a cui la Auci, nei vari anni di lavoro, ha attinto. Si ripete lo schema di alcune grandi famiglie andate in rovina poi per la dissolutezza di un ultimo discendente.

CafElisee Aachen

A ridosso del Duomo di Aquisgrana c’e’ questo Caffe’ Ristorante. Ambiente che richiama un’ atmosfera parigina. Ottima la zuppa di pesce. Discreto il tris di pesce. Accompagna il tutto un buon Weisserburgunder ( Jochen Dreissgacker 2018). Passabile il Tiramisu. Buon servizio.

La Stanza Numero 30 – Cronache di una vita Ilda Boccassini

Biografia di Ilda Bocassini

Dopo la laurea in giurisprudenza entra in magistratura, con funzioni effettive, nel 1979 prestando servizio dapprima alla Procura della Repubblica di Brescia, e ottenendo poco dopo il trasferimento alla Procura della Repubblica di Milano. Si occupa, quasi subito dopo il suo arrivo a Milano, di criminalità organizzata. La sua prima inchiesta di rilevanza nazionale viene denominata Duomo Connection e ha come oggetto l’infiltrazione mafiosa nell’Italia settentrionale. L’inchiesta è portata avanti con la collaborazione di un gruppo di investigatori guidati dall’allora tenente Ultimo, il capitano divenuto poi famoso per l’arresto di Totò Riina. Sono gli anni delle prime collaborazioni anche con il giudice Giovanni Falcone, che sfoceranno in un legame di profonda amicizia.[1]

All’inizio degli anni novanta entra in rotta di collisione con altri colleghi del pool antimafia milanese e ne viene estromessa dall’allora Procuratore Capo Francesco Saverio Borrelli[2], ma porta comunque a termine il processo sulla Duomo Connection. Dopo le stragi di Capaci e Via D’Amelio, nel 1992, chiede di essere trasferita a Caltanissetta dove rimane fino al ’94 sulle tracce degli assassini di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.[3] Collabora nuovamente con Ultimo alla cattura di Riina e scopre, in collaborazione con altri magistrati applicati a quelle indagini, mandanti ed esecutori delle stragi Falcone e Borsellino. Dopo una breve parentesi alla Procura di Palermo torna a Milano e, su richiesta del Procuratore Borrelli, si occupa dell’inchiesta denominata Mani pulite subentrando ad Antonio Di Pietro dimessosi dalla magistratura il 6 dicembre del 1994.[4] Collabora, quindi, con i colleghi Gherardo ColomboPiercamillo DavigoArmando Spataro e Francesco Greco, seguendo in particolare gli sviluppi delle inchieste riguardanti Silvio Berlusconi e Cesare Previti.

Continua ad operare presso la Procura di Milano dove si occupa di indagini sulla criminalità mafiosa e sul terrorismo. Ha diretto a partire dal 2004 le indagini della DIGOS che il 12 febbraio 2007 hanno portato all’arresto di 15 sospetti appartenenti all’ala movimentista delle Nuove Brigate Rosse, denominata anche Seconda Posizione. Secondo l’accusa, la presunta organizzazione terroristica, operante nel Nord Italia, stava preparando attentati contro persone e aziende. Il 28 maggio 2009 il Plenum del Consiglio superiore della magistratura (CSM) l’ha promossa alla funzione di Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Milano.[5]

In seguito indaga sul caso riguardante l’affidamento di una giovane donna marocchina, definito giornalisticamente caso Ruby, nota negli ambienti della politica e della moda, che avrebbe compiuto alcuni furti.[6] L’inchiesta interessa, tra gli altri, l’allora presidente del Consiglio dei Ministri italiano Silvio Berlusconi che, secondo l’accusa, avrebbe esercitato indebite pressioni sulla questura di Milano per ottenere suo rilascio e che l’avrebbe pagata in cambio di prestazioni sessuali quando era ancora minorenne.[7] A causa di quest’incarico e di altre attività che hanno impegnato le procure della Repubblica nelle indagini su Silvio Berlusconi per reati quali concorso esterno in associazione mafiosaprostituzione minorileconcussionecorruzionestrageappropriazione indebitatraffico di drogariciclaggio di denaro sporcoabuso d’ufficiofrode fiscale e falso in bilancio, Berlusconi l’ha indicata fra gli appartenenti ad una frangia della magistratura, da lui definita “sovietica” e “comunista“.

Si ricorda l’attacco da parte de Il Giornale che, su indicazione[8] di Matteo Brigandì, componente del CSM, citato poi in giudizio per la diffusione dell’informazione stessa, all’inizio del 2011, ricorda che nel 1982 il magistrato era stato sottoposto a provvedimenti disciplinari a causa di atteggiamenti personali,[9] concludendo quindi che la Boccassini non avesse l’autorità morale per condurre le indagini su Berlusconi. Nel dicembre 2011 viene inclusa dalla rivista statunitense Foreign Policy[10] al 57º posto nella lista delle personalità nel mondo che nel corso del 2011 hanno influenzato l’andamento del mondo nella politica, nell’economia, negli esteri[11].

La Boccassini, assieme al sostituto procuratore Marcello Tatangelo,[12] ha coordinato le indagini che hanno portato il 22 dicembre 2015, la Direzione distrettuale antimafia (DDA) di Milano, all’arresto dopo 32 anni di uno dei presunti autori materiali dell’assassinio del giudice Bruno Caccia avvenuto nel 1983 a Torino per mano di sicari della ‘ndrangheta; si tratta di Rocco Schirripa, panettiere torinese di 62 anni di origini calabresi.[13] Gli investigatori della Squadra Mobile, che già sospettavano un coinvolgimento di Schirripa, hanno inviato una lettera anonima ai sospettati del delitto con una fotocopia di un articolo che riportava la notizia dell’uccisione del procuratore di Torino con scritto a penna il nome del presunto killer, proprio Rocco Schirripa. I sospettati, intercettati, hanno iniziato a fare supposizioni su chi di loro avesse parlato e hanno rivelato il ruolo di Schirripa nell’intera vicenda.[12]

Il 3 dicembre 2019 ha cessato l’incarico di magistrato, avendo raggiunto l’età pensionabile.[14]

Il Libro:

Ho voluto premettere i cenni biografici della magistrata sia per evitare di citare episodi della sua carriera che per i lettori che non hanno preso conoscenza di quanto la stessa ha svolto durante la sua carriera.

Ebbene in passato l’ho seguita attentamente per il coraggio che ha dimostrato, durante le sue inchieste, nel non guardare in faccia a nessuno anche se si trattava di colleghi magistrati.

Il libro si snoda con dovizia di particolari ed evidenzia le ondate di odio che il suo agire ha scatenato nei suoi confronti specie da parte dei sodali di Berlusconi.

Questo approfondimento non puo’ che aumentare la graditudine che questa splendida donna ha saputo ingenerare in coloro che hanno apprezzato la sua passione e determinazione nel corso della sua travagliata vita lavorativa.

Grazie di cuore Ilda.